Tulipano

Tulipano

Un partigiano olandese ricorda la Resistenza e Ferruccio Parri
Prefazione di Luca Polese Remaggi
Walter de Hoog

  • Edizione:   Settembre 2009
  • Collana:   Italia contemporanea
  • ISBN:   9788843051458
  • Pagine:   176
  • Prezzo:   18,20  17,29 
  • Recensioni  
In breve

Come scrive Luca Polese Remaggi nella sua prefazione, «Walter de Hoog è stato uno di quei giovani sprovvisti di esperienza militare e politica che si gettarono a capofitto nella lotta clandestina nel momento di massima espansione del movimento, l’estate del 1944». Trasferitosi negli Stati Uniti a un anno dalla fine del conflitto mondiale, ha alle spalle una lunga carriera di documentarista. Oggi vive a Santa Barbara, in California. Tulipano è il racconto degli avvenimenti di cui Walter – chiamato, appunto, Tulipano dai compagni della Resistenza – fu partecipe, fra Milano, il Sudtirolo e la Svizzera, nella fase finale della guerra di liberazione. Al tempo stesso memoria storica e vicenda romanzesca, si situa a metà tra due filoni letterari della Resistenza: quello del resoconto storico-biografico dei protagonisti e quello più propriamente narrativo dei romanzieri dell’immediato dopoguerra. Testo in cui le ragioni della storia coincidono con quelle della letteratura, Tulipano supera i confini della memorialistica per presentarsi con un plot che alterna balzi nel tempo a momenti di riflessione e un’intensità narrativa – capace di trasmettere in pieno la disperazione del dramma privato nel marasma di quello collettivo – che in taluni passaggi può ricordare le pagine di un grande come Fenoglio. Ma l’avventura partigiana di Tulipano-Walter de Hoog, ragazzo olandese trapiantato in Italia, è biografia rigorosa, vicenda squisitamente personale che si incastona nel più ampio quadro dell’arco di tempo in cui una parte dell’Italia tentò di riscattare l’intero paese dal penoso trascorso del Ventennio e dalla guerra al fianco del Reich nazista. Così le traversie del protagonista si fanno stimolo all’approfondimento dell’indagine storica, mentre invitano a soffermarsi su quella paradossale sintesi di generosità e «banalità del male» che sembra essere l’ineludibile caratteristica della condizione umana.

Come scrive Luca Polese Remaggi nella sua prefazione, «Walter de Hoog è stato uno di quei giovani sprovvisti di esperienza militare e politica che si gettarono a capofitto nella lotta clandestina nel momento di massima espansione del movimento, l’estate del 1944». Trasferitosi negli Stati Uniti a un anno dalla fine del conflitto mondiale, ha alle spalle una lunga carriera di documentarista. Oggi vive a Santa Barbara, in California. Tulipano è il racconto degli avvenimenti di cui Walter – chiamato, appunto, Tulipano dai compagni della Resistenza – fu partecipe, fra Milano, il Sudtirolo e la Svizzera, nella fase finale della guerra di liberazione. Al tempo […]

indice