La Cina e le Nazioni Unite
Dall’esclusione al potere di veto
Pietro Masina- Edizione: Marzo 2013
- Collana: Studi Storici Carocci
- ISBN: 9788843067732
- Pagine: 216
- Prezzo:
23,00 €21,85 €
In breve
Per oltre venti anni – dal 1949 al 1971 – la rappresentanza della Cina alle Nazioni Unite è una delle questioni più controverse della Guerra Fredda. Il seggio cinese, con potere di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza, è occupato dal governo di Taipei mentre la Cina popolare resta esclusa. Si tratta di una situazione paradossale: l’assenza del paese più popoloso del mondo è, infatti, inconciliabile con i principi e gli obiettivi che avevano portato alla costituzione delle Nazioni Unite. La questione della rappresentanza della Cina s’intreccia con le principali vicende internazionali: la Guerra di Corea, l’ascesa e il declino del movimento afro-asiatico, la rottura fra Cina e Unione Sovietica, il conflitto indocinese e, infine, il riavvicinamento fra Cina e Stati Uniti. Addirittura, in alcuni paesi – come l’Italia – il tema entra nel dibattito politico nazionale. L’esclusione della Cina popolare, infatti, viene considerata da molti come il simbolo stesso del neo-imperialismo americano.
Per oltre venti anni – dal 1949 al 1971 – la rappresentanza della Cina alle Nazioni Unite è una delle questioni più controverse della Guerra Fredda. Il seggio cinese, con potere di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza, è occupato dal governo di Taipei mentre la Cina popolare resta esclusa. Si tratta di una situazione paradossale: […]
Pietro Masina
È docente di Storia e Istituzioni dell’Asia all’Orientale di Napoli ed è stato presidente dell’Associazione Europea di Studi sul Sudest Asiatico. Fra le sue pubblicazioni: Rethinking Development in East Asia (RoutledgeCurzon 2002) e Vietnam’s Development Strategies (Routledge 2006).