Il nazionalismo economico italiano
Corporativismo, liberismo, fascismo (1900-23)
Edizione: 2019
Ristampa: 1^, 2021
Collana: Studi Economici e Sociali Carocci (101)
ISBN: 9788843098644
- Pagine: 108
- Prezzo:€ 12,35
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In breve
Architrave dell’ideologia fascista, in Italia il nazionalismo economico vive della dialettica tra due scuole di pensiero: una liberista, l’altra corporativista. I protagonisti della prima furono Enrico Barone, Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto. Fautori di una teoria destinata a plasmare i manuali di economia in tutto il mondo, fino ai giorni nostri, essi furono avanguardia della comunità degli economisti nell’appoggiare l’ascesa di Mussolini al potere. Tra gli esponenti di maggior prestigio della seconda scuola di pensiero si annoverano Gino Arias, Filippo Carli, Corrado Gini, Alfredo Rocco. Con i loro scritti il fascismo tenterà di erigere una propria peculiare dottrina economica. L’analisi dei testi e dei contesti mette in luce i motivi di convergenza e quelli di divergenza tra le due correnti di pensiero, entrambe baluardo ideologico della radicale opposizione del fascismo alla tradizione politica e sociale del liberalismo, del socialismo e della democrazia.
Indice
Prefazione
Introduzione
1. Il nazionalismo corporativista
Il manifesto teorico/Guerra e “scienza economica nazionale”/Il programma del dopoguerra
2. Il nazionalismo liberista
Guerra e leggi economiche/Il programma del dopoguerra
3. L’assalto alle istituzioni liberali
Il nazional-fascismo liberista/Un tentativo di egemonia liberista/Stato e impero
4. Alcune considerazioni sulla dialettica tra corporativisti e liberisti
La natura dello Stato e il ruolo delle corporazioni/Nazionalismo e liberismo tra il 1900 e il 1914/La Grande Guerra e il nazionalismo italiano
Indice dei nomi