Il Rinascimento perduto
La letteratura latina nella cultura italiana del Quattrocento
Edizione: 2014
Collana: Lingue e Letterature Carocci (176)
ISBN: 9788843073320
- Pagine: 272
- Prezzo:€ 25,65
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In breve
Com’è possibile che molta della migliore produzione intellettuale del Quattrocento italiano, la letteratura e la filosofia in lingua latina degli umanisti, sia così poco conosciuta? Perché gran parte di ciò che i pensatori quattrocenteschi consideravano “filosofia” non è giudicata tale anche oggi? Celenza, esplorando “cosa” si sia davvero perduto della cultura rinascimentale, trova le risposte a questi interrogativi nelle idee elaborate dall’illuminismo, dalle storiografie nazionaliste dell’Ottocento e dall’assetto dei curricula universitari. L’autore lascia poi la parola agli umanisti – in particolare Marsilio Ficino, Lorenzo Valla, Angelo Poliziano, Leonardo Bruni –, analizzando quali fossero le loro idee di filosofia, saggezza, imitazione, ortodossia e status sociale. Il suo recupero del “Rinascimento perduto”, il “lungo quindicesimo secolo” che va da Petrarca a Bembo, consente una generale rivalutazione dell’opera degli umanisti italiani e aiuta infine a comprendere la loro continuità con il passato medievale e con figure canoniche del pensiero occidentale più tardo.
Indice
Premessa
1. Una stella sconosciuta: il latino rinascimentale e l’Ottocento
2. L’Umanesimo italiano nel XX secolo: Eugenio Garin e Paul Oskar Kristeller
3. Cosa si considerava filosofia nell’Umanesimo?
4. Petrarca, il latino e la latinità del Rinascimento italiano
5. Finale di partita: il latino umanistico nel tardo Quattrocento
6. Ortodossia: Lorenzo Valla e Marsilio Ficino
7. Onore: gli umanisti dell’età classica sulla posizione sociale
8. Il lungo XV secolo
Indice dei nomi