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In breve
Alla fine della prima guerra mondiale il clima a Roma non era particolarmente favorevole al fascismo. Tuttavia, nel progetto di Mussolini la città era destinata a diventare la vetrina del regime e il duce perseguì quest’obiettivo con determinazione. Roma fu così sottoposta a profonde trasformazioni urbanistiche: drastiche demolizioni si accompagnarono alla costruzione di opere monumentali volte a esaltare il mito della romanità. Mentre su tali aspetti non sono mancati studi importanti, un altro risvolto della presenza fascista nella capitale era stato sino ad ora poco studiato: l’affermazione del PNF in città attraverso i Gruppi rionali fascisti, diramazioni periferiche del partito sul territorio. Il volume, avvalendosi di una ricca documentazione archivistica e della stampa coeva, ripercorre l’articolato processo che portò il PNF dalle difficoltà iniziali al controllo totale della capitale. Un percorso non semplice, basato su controllo, assistenza e mobilitazione giovanile che fece di Roma un vero e proprio laboratorio totalitario.
Indice
Introduzione
1. Il difficile inizio del fascismo romano
Alla ricerca di una identità
L’affermazione dei nazionalisti nel Fascio romano e la variabile D’Annunzio
L’organizzazione dello squadrismo romano
La partecipazione dei romani al dibattito interno al fascismo
2. Verso la conquista del potere
Il Congresso dell’Augusteo
La radicalizzazione dello scontro
La mobilitazione contro lo sciopero “legalitario”
La marcia su Roma
3. La crisi interna al fascismo romano
La mancanza di coesione nel Fascio
La fusione con i nazionalisti
L’intervento della Direzione del PNF: la scelta di Italo Foschi
La Roma fascista di Mussolini
Italo Foschi di fronte al dissidentismo
4. Il consolidamento del potere fascista in città
La crisi dell’estate del 1924
La campagna antimassonica di “Roma fascista”
La riorganizzazione del fascismo cittadino
5. Il perfezionamento del controllo e della presenza in città
Umberto Guglielmotti Federale di Roma
La città fascista di Umberto Guglielmotti
L’organizzazione rionale e le attività di assistenza
Aldo Vecchini alla guida della Federazione dell’Urbe
6. Un fascista della prima ora alla guida della Federazione
La riorganizzazione del settore giovanile
Il “fascismo popolare” di Nino D’Aroma
La centralità dell’organizzazione e del culto del duce
Il rapporto con la base fascista
Il commissariamento della Federazione dell’Urbe
7. Il controllo periferico del partito
L’ampliamento della presenza delle strutture fasciste in città
Cultura, sport e combattimento per i giovani fascisti romani
I Littoriali della cultura e dell’arte all’università di Roma
La mobilitazione per la guerra d’Etiopia
8. Una Federazione al servizio del totalitarismo
La Federazione di Andrea Ippolito: una presenza capillare del partito
Le Mostre romane
La centralità della mobilitazione giovanile
La campagna antiborghese e l’antisemitismo
La mobilitazione continua: verso la guerra
9. Il fascismo romano in guerra
“Andare verso il popolo”: la Federazione di Adelchi Serena e Mario Colesanti
Un nuovo Regolamento dei Gruppi rionali
La vita nei Gruppi
Il culto dei caduti
“Lavorare in profondità”
Il partito e la guerra
La crisi della dirigenza e il ritorno allo
Note
Suggerimenti bibliografici
Indice dei nomi