Webinar Faber
In breve
Vagabondi, stranieri, anziani incapaci di lavorare, individui affetti da malattie e da menomazioni fisiche, donne sole, bambini e bambine lasciati a se stessi, uomini privi di un mestiere, sottoccupati: una folla che le fonti di età moderna collocano sotto l’unica etichetta di poveri. Ma chi sono davvero? Come sono percepiti? Quali sono gli orientamenti caritativi e gli interventi attuati per fronteggiare il fenomeno del pauperismo? L’autrice, con gli strumenti dello storico, risponde a queste domande fornendo utili spunti di riflessione su un fenomeno che, sebbene abbia assunto forme nuove, non è certo scomparso nel nostro paese
Indice
Introduzione
1. Poveri furfanti: rappresentazione o realtà?
Immagini letterarie di falsi bisognosi
Dalla vita contemplativa alla vita attiva: l’ozio come problema
Unioni dissolute
Comportamenti infami
Narrazione e realtà si (con)fondono
2. Misure contro le «bocche inutili»
Oziosi e vagabondi raccontano
«Migliaia di poveri […] sparuti e magri»
«Purgare la città»
Il lavoro salva dall’espulsione
3. Chi merita la carità?
Si aiuta chi appartiene alla comunità
Individuare i veri poveri
Le prerogative dei bisognosi
4. Definire e contare i veri poveri: un’impresa difficile
Miseri e miserabilissimi
Mestieri che rendono poco
5. Chi si occupa dei poveri?
La rete assistenziale si rinnova
Laici e religiosi promuovono la riforma ospedaliera
I costi degli ospedali, un problema non pubblico
Aiutare i bisognosi per salvarsi l’anima
Governare la carità: un compito prestigioso
6. Soccorrere ed educare
Bambini orfani, abbandonati e illegittimi
Fanciulli pericolosi
I mendicanti: «un’eterogenea ragunanza d’huomini e donne»
Poveri che non mendicano
7. L’onore femminile sta a cuore a tutti
Donzelle morigerate cercano dote
Conservare la virtù
Povere nell’onore
Un percorso storiografico
Note
Bibliografia di riferimento
Indice dei nomi