Webinar Faber
Un ateismo religioso
Il bolscevismo dalla Scuola di Capri allo stalinismo
Edizione: 2012
Collana: Studi Storici Carocci (178)
ISBN: 9788843064014
- Pagine: 160
- Prezzo:€ 16,15
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In breve
Capri, 1909: un gruppo di rivoluzionari russi, guidato da Aleksandr Bogdanov, Maksim Gor´kij e Anatolij Luna?arskij, crea una scuola di formazione per operai pur senza l’approvazione di Lenin. Le teorie di Bogdanov, all’epoca uno dei massimi leader bolscevichi, sulle quali si fondava la scuola erano in forte contrasto con l’interpretazione del marxismo di Lenin e ne rappresentavano una seria alternativa. Per questo motivo le sue idee furono per decenni censurate in Unione Sovietica e restano ancora in gran parte sconosciute in Italia, mentre di recente sono state rivalutate sia in Russia che nel mondo anglosassone, dove Bogdanov è considerato il padre della moderna cibernetica. Intorno alle vicende della Scuola di Capri, ricostruite dall’autrice in modo rigoroso su precise basi documentarie, si intrecciano le fila di molteplici fatti storici che, nel bene e nel male, hanno segnato il Novecento: le dispute ideologiche in seno al bolscevismo, il rapporto tra politica e cultura, le forme del marxismo, lo stalinismo come religione politica, il dibattito sull’ineluttabilità omeno della rivoluzione d’Ottobre, la possibilità del dissenso nel movimento e in un regime comunista. Reinserire le vicende della Scuola di Capri dentro la storia del bolscevismo consente di creare i presupposti per una nuova interpretazione dello stalinismo e di comprenderlo all’interno di un fenomeno di lunga durata che ha riguardato tutta l’Europa: le religioni totalitarie della politica.
Indice
Prefazione. Bolscevismo dilacerato di Cesare G. De Michelis
Introduzione
1. Le radici del conflitto
Dal movimento populista alla nascita del Partito socialdemocratico/Lenin e Bogdanov: due opposte interpretazioni del marxismo/Maksim Gor’kij tra Lenin e Bogdanov
2. Marxismo e religione. Lenin e i costruttori di Dio
Materialismo ed empiriocriticismo: un esempio di mentalità gnostico-manichea/Lunacarskij e Gor’kij: il bolscevismo come religione/La metamorfosi del sacro: dalla rivoluzione francese al bolscevismo/Il socialismo come teopoiesi/L’ateismo religioso
3. La scuola superiore per operai: dalla cultura proletaria all’uomo nuovo
La cultura proletaria/La Scuola superiore di Capri
4. Dopo la Scuola
I bolscevichi di sinistra e la rivoluzione d’ottobre/L’enigma Gor’kij: tra marxismo e religione. Le origini del proselitismo/Gor’kij e lo stalinismo: dall’esaltazione del lavoro forzato alla morte
Conclusioni. La mutilazione della memoria
Ringraziamenti
Bibliografia
Indice dei nomi
Recensioni
«Ci hanno fatto viaggiare per migliaia di verste per portarci su un sassolino», commentò uno degli operai arrivati a Capri nell agosto 1909 per partecipare alla scuola di partito organizzata dallo scrittore Maksim Gor kij e dai filosofi Anatolij Lunacarskij e Alexandr Bogdanov. Attorno a quel corso durato sei mesi la storica Paola Cioni, direttrice dell Istituto italiano di cultura a Francoforte, ha costruito sulla base di nuovi documenti il saggio "Un ateismo religioso - Il bolscevismo dalla scuola di Capri allo stalinismo" (Carocci editore, pagine 160, euro 17) che riesce a illuminare uno degli aspetti cruciali nella storia del Novecento: l'affermazione del bolscevismo nella sua versione leninista che già alle origini conteneva le premesse per la costruzione di una società chiusa e totalitaria. Paola Cioni, prima di raccontare l'originale esperienza caprese, ci fa conoscere il dissidio profondo tra la concezione leniniana dell avanguardia rivoluzionaria che imponeva la sua autorità alle masse e l interpretazione del marxismo del tutto antiautoritaria e relativista di Alexandr Bogdanov, studioso di robusta formazione che nella rivoluzione del 1905 era diventato uno dei leader più popolari non solo tra le masse ma stimato da intellettuali come Gorkij e Lunacarskij. Per Bogdanov, le cui elaborazioni Paola Cioni accosta alle analisi del Gramsci maturo, la rivoluzione e l'emancipazione del proletariato non potevano essere opera di minoranze violente ma doveva essere un processo graduale da ottenere anche con la cultura e la diffusione di una nuova concezione del mondo paragonabile a quella dell'Illuminismo. Attento alle correnti del pensiero moderno, teorizzatore dell'Empiriomonismo, basato sul rifiuto della superspecializzazione e sul dialogo tra i vari aspetti del sapere, Bogdanov divenne il nemico numero uno di Lenin che in «Materialismo ed empiriocriticismo» fece il suo maggiore sforzo teorico per affermare la dialettica materialista e lo storicismo marxista nella versione che sarebbe divenuta ortodossa. Interessante nella storia raccontata da Paola Cioni sono anche le vicende personali, a cominciare da quella di Gorkij, passato da una scelta populista e libertaria a essere difensore del socialismo reale del terribile Stalin.