Webinar Faber
Gaetano Boschi
Sviluppi della neuropsichiatria di guerra (1915-1918)
Edizione: 2010
Collana: Biblioteca di testi e studi (622)
ISBN: 9788843054541
- Pagine: 144
- Prezzo:€ 14,73
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È uscito in questi giorni l’ultimo volume del Prof. Leonardo Raito, "Gaetano Boschi. Sviluppi della neuropsichiatria di guerra 1915-18", che segna l’esordio del docente di storia contemporanea del nostro ateneo con la casa editrice Carocci di Roma. Leonardo Raito, 32 anni, apprezzato studioso della Grande guerra e già autore o curatore di quattro volumi sull’argomento, porta così a compimento un percorso di ricerca quadriennale, che l’ha spinto a visitare archivi di tutta Italia (Torino, Roma, Modena, Bologna, Bari, Padova, Verona), ma che affonda le radici proprio a Ferrara, nello studio dei documenti del manicomio provinciale e dell’ospedale neurologico Villa del Seminario, primo esempio italiano di ospedale specializzato per la cura delle nevrosi di guerra fondato da Boschi nel 1915 nell’edificio che ospita attualmente la Città del Ragazzo. Gaetano Boschi, docente universitario, vicedirettore del manicomio provinciale, presidente dell’Accademia delle scienze, neurologo di fama internazionale e poi Rettore a Modena, ha consegnato alla storia alcuni degli studi più importanti per cogliere gli sviluppi della medicina di guerra, in particolare della scienza neuropsichiatrica. “Ho avuto la possibilità di consultare, grazie alla liberalità della famiglia dei nipoti del neurologo – spiega il Prof. Raito – un ampio archivio personale e privato, comprendente, tra le altre carte, l’autobiografia inedita che Boschi stava completando in punto di morte, ma che non vide mai la luce. Attraverso un’analisi comparata delle fonti, è emersa la figura significativa di uno scienziato poliedrico, affascinante e innovatore, che per la chiara fama e per i meriti acquisiti sul campo fu l’inviato italiano alla conferenza interalleata per l’assistenza agli invalidi di guerra di Parigi, nel 1917, e candidato al Premio Nobel per la medicina, nel dopoguerra, grazie ai suoi studi sul liquor cefalorachidiano. La ricerca è stata finanziata in parte con fondi FAR di Ateneo".