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Epistola a Erodoto
a cura di: Francesco Verde
Edizione: 2010
Collana: Classici (5)
ISBN: 9788843053209
- Pagine: 276
- Prezzo:€ 21,85
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Epicuro (morto ad Atene nel 271/270 a.C.) nell’ «Epistola a Erodoto» riassume i principi generali della sua fisica. Sostiene che l'universo è costituito di corpi e di vuoto (senza quest'ultimo il movimento sarebbe impossibile) e che i mondi sono infiniti. La vista, l'udito e l'olfatto sono dei modi di toccare le cose; la sensazione è sempre vera. E l'anima? È un corpo composto da particelle piccolissime e muore insieme al suo involucro. E come se questo non bastasse, Epicuro mette in rilievo l'indifferenza degli dèi verso gli uomini. Le circa quindici pagine della lettera sono imbottite di tritolo per fedeli e metafisici: ora si possono leggere con un amplissimo e dettagliato commento nella nuova edizione introdotta da Emidio Spinelli, ben curata da Francesco Verde (Carocci editore, pp. 276, 23). Basandosi sul testo di Marcovich pubblicato dalla Teubner (l'operina è conservata nelle «Vite dei filosofi» di Diogene Laerzio), Verde ha offerto una settantina di varianti dedotte da altre edizioni e da autorevoli ricerche.
Epicuro (morto ad Atene nel 271/270 a.C.) nell’ «Epistola a Erodoto» riassume i principi generali della sua fisica. Sostiene che l’universo è costituito di corpi e di vuoto (senza quest’ultimo il movimento sarebbe impossibile) e che i mondi sono infiniti. La vista, l’udito e l’olfatto sono dei modi di toccare le cose; la sensazione è sempre vera. E l’anima? È un corpo composto da particelle piccolissime e muore insieme al suo involucro. E come se questo non bastasse, Epicuro mette in rilievo l’indifferenza degli dèi verso gli uomini. Le circa quindici pagine della lettera sono imbottite di tritolo per fedeli e metafisici: ora si possono leggere con un amplissimo e dettagliato commento nella nuova edizione introdotta da Emidio Spinelli, ben curata da Francesco Verde (Carocci editore, pp. 276, 23). Basandosi sul testo di Marcovich pubblicato dalla Teubner (l’operina è conservata nelle «Vite dei filosofi» di Diogene Laerzio), Verde ha offerto una settantina di varianti dedotte da altre edizioni e da autorevoli ricerche.