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Donne al parlamento
a cura di: Andrea Capra
Edizione: 2010
Collana: Classici (2)
ISBN: 9788843051489
- Pagine: 300
- Prezzo:€ 17,58
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Indice
E ora, sbellicatevi le meningi!
Note al testo
Donne al Parlamento
Commento
Bibliografia
Appendice metrica
Recensioni
Non mancano in Italia collane di classici antichi, ma il loro numero è diminuito lentamente e in modo inesorabile negli ultimi anni. Per esempio: poeti e prosatori latini di Zanichelli sono un ricordo, il Corpus scriptorum Latinorum Paravianum non dà segni di vita da tre lustri. Inoltre le opere di elevato livello edite da Sansoni o da La Nuova Italia non hanno trovato spazio nelle successive ristrutturazioni. Certo, ci sono la Bur, gli Scrittori greci e latini della Lorenzo Valla (dovrebbe terminare alcuni autori fondamentali!) e la Utet, la quale, anche se ha ridotto la pubblicazione dei classici in genere, continua con i testi antichi (cinque previsti nel 2010). Non mancano infine piccole realtà che si ingegnano anche con opere introvabili: per esempio, D’Auria di Napoli, La Vita felice di Milano, Sellerio di Palermo. Per questi e per altri motivi che sarebbe doloroso enunciare, va salutata con tripudio la nascita di una nuova collana di classici con testo a fronte (anche se non critico), ampia introduzione e forte apparato di note. La pubblica Carocci, che ha il merito di aver salvato anni or sono la serie di opere medievali cominciata da Pratiche, poi passata a Luni. Si propone ora di pubblicare ogni anno una decina di testi di autori greci e latini. I primi tre sono nell’ ordine: Baccanti di Euripide (a cura di Davide Susanetti), Donne al Parlamento di Aristofane (introdotto, tradotto e commentato da Andrea Capra) ed Edipo re di Sofocle (si deve a Massimo Stella). Prezzo: 18/19 euro. Sappiamo che è in cantiere una Poetica di Aristotele (speriamo che abbia finalmente un commento filosofico, ché tutte quelli circolanti nel Belpaese tendono al letterario), l’ Epistola a Erodoto di Epicuro, le Opere e i giorni di Esiodo e poi si comincerà con l’Iliade, opera che verrà realizzata in tanti volumi quanti sono i canti. E così sarà dell’Eneide. Per carità, nulla di rivoluzionario; tuttavia questa collana colma una lacuna forte della nostra editoria, che sovente propone ristampe di classici non aggiornate negli apparati. E poi c’è da lavorare anche su testi che già circolano e sono ben curati. Si prenda il caso de Le donne al Parlamento di Aristofane: nel commento si cercano di offrire quelle informazioni necessarie alla comprensione di forme di spettacolo il cui significato e le cui modalità di comunicazione sono diverse da quelle alle quali siamo abituati. E la traduzione ne ha tenuto conto. Insomma, può anche andare in scena. C’è poi un territorio tutto da esplorare nel tardo mondo antico. Mancano in italiano storici, autori cristiani e pagani, poeti e prosatori che nei decenni scorsi erano letti nel testo originale e ora rischiano di sparire anche nelle università. Senza contare i casi clamorosi: il corpus dei Moralia di Plutarco, per esempio, fu tradotto per l’ultima volta integralmente (secondo i criteri di allora) nella nostra favella nel ’500. Forse è ora di ritentare l’impresa in tempi ragionevoli.