Formazione
In breve
A che scopo un nuovo lavoro su Heidegger' A che scopo in generale
un nuovo libro'
Queste due domande naufragano nella propria unificazione se solo si
considera il carattere peculiare del filosofare heideggeriano: la fatticità
di un costante movimento rovinante che vieta la stasi unicamente
in quanto non-possibile. Esse sono oltre a ciò destinate a non poter
ricevere risposta dal momento che partecipano esse stesse come
domande, e solo in quanto domande, delmateriale che pretendono
di interrogare. È proprio al senso di questo materiale, non afferrabile
in quanto pre-intenzionato, che si vuole alludere nel presente studio
con ciò che si profila come una fatticità del senso.
In un simile contesto, un riscontro postbiografico-editoriale, il fatto cioè
che molti dei primi corsi universitari friburghesi tenuti dal filosofo –
peraltro non oggetto tematico di questo studio – siano stati però
gli ultimi ad essere pubblicati, si inserisce perfettamente
nella rivoluzionaria concezione circolare che Heidegger ha del fenomeno
del tempo, proponendosi così nel contempo come reperto fenomenico
di ciò che come radicale Faktizität non può che sottrarsi a qualsivoglia
intento definitorio.
Indice
Premessa
Introduzione
Parte prima
L'interrogato
1. L'essere-nel-mondo
1.1. In-der-Welt-sein, Lebenswelt e cosalità della cosa
1.2. Da-sein, 'in-essere' come tale e mondità del mondo
1.2.1. Il Da-sein come 'ex-sistenza' e come 'cura' / 1.2.2. L''in-essere'
come tale e la mondità del mondo
2. Progetto e intenzionalità
2.1. Il senso dell'essere come «orizzonte di comprensibilità
» (Sein und Zeit) e come «intentum dell'intentio»
(Prolegomena zur Geschichte des Zeitbegriffs)
2.2. Il progetto come Seinkönnen del Möglichsein
2.2.1 Identità e differenza
Parte seconda
Seinsfrage e Grundesfrage: il tempo come abisso
3. Il tempo della morte
3.1. La ripetizione (Wiederholung) del rapporto Möglichsein-
Seinkönnen sulla scorta della problematizzazione del
tempo stesso
3.1.1 L'origine del tempo nell''essere-per-la-morte' (Sein zum Tode)
4. Essere-per-la-morte e «aversi-nella-fine»
Conclusioni. La gettatezza (Geworfenheit), intesa come
radicale «essere-stato» (Gewesenheit), è l'autentico
«essere-possibile» (Möglichsein) sul quale si fonda ogni
autentico «poter-essere» (Seinkönnen) di un 'progetto
di senso dell'essere' /
Bibliografia