L'eredità di Nathan
Guido Laj (1880-1948) prosindaco di Roma e Gran Maestro
Edizione: 2006
Ristampa: 1^, 2007
Collana: Studi Storici Carocci
ISBN: 9788843037247
- Pagine: 240
- Prezzo:€ 18,62
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In breve
La cultura laica e democratica ha inciso sulle vicende politiche del Novecento
italiano in alcuni passaggi decisivi per la storia nazionale. Di questa cultura
Guido Laj è stato uno degli esponenti di rilievo, specialmente nei primi anni
del secondo dopoguerra. Socialista riformista, la sua attività politica è iniziata
nelle ultime amministrazioni democratiche al comune di Roma, dal 1920
al 1922, proseguendo poi sulle pagine del giornale 'Il Mondo' di Giovanni
Amendola, dove ha svolto una vivace opposizione all'amministrazione
capitolina ormai schierata su posizioni nazionaliste e fasciste. Funzionario
del ministero della Pubblica Istruzione, non prese mai la tessera del partito
fascista. Nel secondo dopoguerra è stato prosindaco di Roma e Gran Maestro
del Grande Oriente d'Italia, come in passato Ernesto Nathan. In questa
duplice veste ha partecipato da protagonista alla ricostruzione del sistema
politico e delle alleanze internazionali del paese, cercando di promuovere
idealità laiche e progressiste.
Indice
Ringraziamenti
1. La giovinezza di Guido Laj
1.1. Premessa
1.2. Gli anni della formazione
1.3. L'adesione al Partito socialista riformista
1.4. L'interesse per lo scoutismo
1.5. Volontario nella Grande Guerra
2. Al comune di Roma tra primo dopoguerra e fascismo
2.1. Le elezioni amministrative del 31 ottobre 1920
2.2. Gli interventi a favore degli ex combattenti
2.3. Le dimissioni di Rava. La nuova giunta di Giannetto Valli
2.4. L'assessorato ai Beni patrimoniali
2.5. Lo scontro politico nella maggioranza
2.6. L'attività di governo della giunta Valli
2.7. Il giardino zoologico
2.8. I problemi delle aziende pubbliche
2.9. La crisi e le dimissioni di Valli
2.10. Gli ultimi mesi in Consiglio comunale
2.11. L'opposizione al commissario Cremonesi dalle pagine del 'Mondo'
3. Il difficile ventennio
3.1. La collaborazione al 'Mondo'
3.2. 'Il Mondo' all'opposizione
3.3. La sintonia con Palazzo Giustiniani
3.4. Il lavoro e la famiglia
3.5. Sorvegliato dalla polizia
3.6. Giorgio Laj
3.7. Vita in famiglia
3.8. L'illusione di un rapido ritorno alla normalità
3.9. L'adesione alla Democrazia del Lavoro
3.10. Le sanzioni contro il fascismo
3.11. Consigliere di Stato
4. Prosindaco di Roma (1944-46)
4.1. Roma nel 1944
4.2. La formazione della giunta
4.3. Direttore di 'Capitolium'
4.4. I problemi finanziari
4.5. La questione dei lavori pubblici
4.6. Le dimissioni di Doria Pamphilj
5. Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia (1945-48)
5.1. La rinascita della massoneria dopo il fascismo
5.2. Massoni in politica
5.3. La difficile ricostruzione
5.4. L'elezione di Guido Laj
5.5. Il programma
5.6. Un ponte tra Italia e Stati Uniti
5.7. Riconoscimenti americani
5.8. Il referendum del 2 giugno
5.9. Gli interventi di Ugo Della Seta all'Assemblea costituente
5.10. Il discorso del 20 settembre 1940
5.11. Le elezioni politiche del 18 aprile 1948
5.12. Gli ultimi mesi
5.13. La morte di Guido Laj
5.14. Considerazioni finali
Appendice
1. Editoriale di Guido Laj sulla rivista 'Capitolium'
da lui diretta
2. Lettera del sindaco di Roma Filippo Doria Pamphilj
al presidente del Consiglio dei ministri Alcide
De Gasperi (Roma, 18 ottobre 1948)
3. Discorso d'insediamento del Gran Maestro Guido
Laj (Roma, 19 novembre 1945)
4. Discorso del Gran Maestro Guido Laj all'agape annuale
dei maestri venerabili delle Logge della Valle
del Tevere in occasione del 20 settembre 1947/
Indice dei nomi /
Indice delle logge