Webinar Faber
Dissertazione letifica
Racconti e satire dalla Shiraz del Trecento
a cura di: Giovanni M. D'Erme
Edizione: 2005
Collana: Biblioteca Medievale Testi
ISBN: 9788843033430
- Pagine: 224
- Prezzo:€ 17,48
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In breve
Nel 1258 il mondo musulmano, da sei secoli sempre e dovunque vittorioso, è colpito da una catastrofe inimmaginabile: dopo aver conquistato la Persia e le altre regioni orientali dell'ecumene islamico, i Mongoli “idolatri” guidati dal successore di Cingiz Khân, Hulâgu Khân, espugnano Baghdad e uccidono l'ultimo Califfo, l'abbaside al-Musta‘sim, con tutti i suoi familiari. Ogni certezza e convincimento sembrano barcollare. In Persia, poi, la lentissima metabolizzazione del disastro è compromessa, nel secolo seguente, da un altro terribile flagello: le devastanti incursioni dell'uzbeko Tamerlano. Insicurezza e timore generano tirannide, opportunismo e fughe nei reami consolatori dell’ultramondano. A questo mondo volgare, credulone e feroce, ove brulicano lestofanti, bacchettoni e despoti, l’aristocratico Obeyd Zâkâni, poeta alla corte di Shirâz nel XIV secolo, fa mostra di adeguarsi adottando un linguaggio salace e spesso sconcio. Questo sforzo “mimetico” e quasi ammiccante, però, non riesce a celare lo sguardo beffardo e irridente che a quel mondo rivolge chi, in verità, fieramente lo disprezza. Se la Dissertazione letifica apre più di una finestra sulla vita quotidiana, i costumi, le credenze e i gusti della Persia dell'epoca, l’Etica dei nobili si pone come una sferzante satira dei potenti (per molti versi ancora attuale); la Ballata della masturbazione e il Libro della barba si fanno gioco dei teosofemi e degli orpelli retorici di teologi e dotti nonché di certi ormai estenuati stilemi poetici; i repertori di Consigli e di Definizioni scherniscono concetti vieti e dissacrano luoghi comuni; il poemetto intitolato Topi e gatti, infine, suona come una divertita asserzione della dabbenaggine che spesso favorisce l'oppressione.
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