JOACHIM DU BELLAY. Le antichità di Roma
a cura di: Patrizio Tucci
Edizione: 2005
Collana: Piccola Biblioteca Letteraria
ISBN: 9788843033034
- Pagine: 112
- Prezzo:€ 11,50
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In breve
Opera poetica tra le somme del Rinascimento, le Antiquitez de Rome (1558) vantano una duplice priorità che ne fa una pietra miliare nella vicenda letteraria francese: sono il primo canzoniere cin-quecentesco che non abbia per centro di gravità l´amore, e segnano l´esordio in Francia dei resti monumentali come materia di poesia. I sonetti che le compongono furono scritti in massima parte a Roma, dove Joachim Du Bellay, fervente umanista, soggiornò tra il 1553 e il 1557 lasciandosi permeare dal vivo interesse per l´antichità che animava gli ambienti culturali e artistici. Il titolo completo indica con precisione il programma perseguito: una «descrizione generale» della grandez-za di Roma antica e una «deplorazione» della decadenza susseguente, l´una e l´altra ispirate dalla contemplazione delle sue rovine, che di quella decadenza sono l´effetto e l´emblema e che valgono anche a confermare esemplarmente la fragilità di ogni costruzione umana, esposta senza scampo n rimedio alla corrosione del tempo vorace.
Parte integrante della raccolta sono i quindici sonetti di un cupo ed enigmatico Songe, nel quale si fondono riecheggiamenti della cosiddetta «canzone delle visioni» di Petrarca e dell´Apocalisse di Giovanni, e che articola il tema della vanitas vanitatum in una serie di variazioni allucinate di grande risalto figurativo.
Indice
Introduzione/
Indicazioni bibliografiche/
Avvertenza/
1.Le premier livre des antiquitez de Rome/
2.Il primo libro delle antichità di Roma/
Note