editoriale Cosimo Laneve (pp. 7-9)
DOI: 10.7369/70130
Abstract
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viaggi nella scrittura in principio è il pensare Piero Viotto (pp. 10-23)
DOI: 10.7369/70131
Abstract Il problema dello scrivere non è tanto un problema di comunicazione, secondo la relazione intersoggettiva tra chi scrive e chi legge, quanto piuttosto un problema di conoscenza, secondo il rapporto tra il soggetto conoscente e l’oggetto da conoscere: per parlare e per scrivere “bisogna avere qualcosa da dire a qualcuno”; bisogna essere uno spirituale, avere qualcosa in cui credere. Non si comunicano idee astratte, ma convinzioni che si vogliono condividere con il lettore.
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studi e ricerche Palomar e le cose Vanna Zaccaro (pp. 27-40)
DOI: 10.7369/70132
Abstract Calvino era tornato negli ultimi anni della sua vita a riflettere sul ruolo e sulla funzione delle cose, sollecitato dalla consapevolezza che la perdita del loro valore d’uso aveva cambiato la qualità della relazione tra l’uomo e il mondo. In Palomar, suo ultimo romanzo, tale consapevolezza spinge a voler guardare le cose per come sono, nei minimi dettagli, perché – forse – al loro fondo vi si riscopre l’umano.
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scritture rancorose sulla scuola Giuseppe Tacconi (pp. 41-53)
DOI: 10.7369/70133
Abstract A partire da alcuni esempi di scritture che ricorrono al registro caricaturale e a quello del lamento amaro e rancoroso sulla scuola, il contributo propone alcune riflessioni sul tipo di narrazione che può ostacolare o aiutare l’approfondimento conoscitivo di quella pratica professionale che è l’insegnamento. Le scritture rancorose difficilmente possono aiutare a comprendere a fondo la scuola e anzi rischiano di allontanarcene, perché in fondo se ne sono esse stesse emotivamente allontanate.
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interventi ed esperienze biografie e documentazione educativa Manuela Ravecca (pp. 57-65)
DOI: 10.7369/70134
Abstract Il progetto “Scritture e documentazione” si è articolato in tre direzioni differenti: formazione, documentazione, comunicazione. La formazione si è realizzata attraverso laboratori pluriennali che hanno connesso la scrittura auto/biografica e le pratiche professionali. La documentazione ha preso forma attraverso la realizzazione di recuperi biografici a gestione partecipata, tra cui le “Storie brevi”. La comunicazione dei pensieri, delle nuove parole e dei prodotti di documentazione si è compiuta attraverso la creazione on line della “News pedagogica”. I differenti piani, interagendo e contaminandosi vicendevolmente, hanno contribuito alla sviluppo complessivo del sistema progettuale
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scuola pubblicare...un libro. Il racconto di un percorso Giuseppina Speranza (pp. 67-82)
DOI: 10.7369/70135
Abstract Un veliero per le nostre idee è un libro scritto e illustrato dagli alunni delle classi quinte del 2° Circolo Didattico “S. G. Bosco” di Mottola. Il testo, libera espressione delle idee di novanta alunni, presenta, suddivisi in tre sezioni, cinque capitoli inerenti la scuola, i progetti, la storia, il mondo, la vita. Pertanto, in aderenza alla relativa progettazione, nel presente libro ogni bambino è protagonista delle proprie idee e delle proprie parole, disegnate in armonia tra realtà e fantasia e colorate nel bellissimo intreccio tra storia e poesia, fiabe e favole, filastrocche e dialoghi: elaborati dai quali si evince l’amore per la vita e la sincera speranza per un mondo migliore.
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università a partire dalla...seconda scuola. Un'esperienza da scrivere Chiara Gemma (pp. 83-97)
DOI: 10.7369/70136
Abstract In che termini una esperienza abituale, quale quella degli studenti di uscire ogni mattina di casa per recarsi a scuola, può avere delle implicazioni affettive ed emozionali in riferimento alla propria crescita? E come si può dare ordine ad azioni che paiono tutte uguali, ma che in realtà posseggono in sé una tale ricchezza che può sorprendere anche chi le ha vissute in prima persona? E per finire: perché decidere di dar voce a esperienze che possono classificarsi tra quelle più insignificanti per la vita di uno studente? Queste alcune delle domande che trovano risposta nella scrittura di studenti universitari invitati a scrivere di scuola a partire dalla “seconda scuola”, quella che ha inizio alla fermata del tram, per le strade, nei corridoi dell’edificio scolastico.
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musica e parole. Un progetto pilota Maria Rosaria Strollo (pp. 99-114)
DOI: 10.7369/70137
Abstract La musica, intesa come campo aperto di stimoli in risposta ai quali prendono forma emozioni, esperienze personali, scene e fantasie, può essere promotrice di una funzione terapeutica della scrittura privata, una scrittura dettata dalle emozioni, una scrittura che si fa strumento del pensiero, quasi anticipandolo, fungendo da veicolo di esplicitazione della memoria implicita. A partire da queste premesse, il testo ricostruisce un itinerario didattico rivolto a studenti magistrali in Psicologia finalizzato, attraverso la scrittura autobiografica e l’ascolto della musica, a far emergere e sperimentare i nessi tra musica, corpo e processi cognitivi, ed in particolare le potenzialità “proiettive” che la musica offre nel far emergere i ricordi in maniera spontanea e nel facilitarne la stesura in forma scritta.
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la storia di Andrea: una pratica di inclusione Stefano Maltese (pp. 115-126)
DOI: 10.7369/70138
Abstract Il racconto della propria storia di vita rappresenta per tutti un’occasione formativa importante e lo diventa ancora di più se questa storia rischia di restare inascoltata. “Un certo sguardo” è stato un progetto sperimentale che si è proposto l’obiettivo di raccogliere e dare voce ad alcune di queste storie invisibili, quelle di studenti universitari omosessuali. La scrittura di sé, utilizzata come strumento di espressione di queste autobiografie, ha rappresentato un veicolo importante come pratica di inclusione sociale di soggetti emarginati per la loro particolarità e unicità che andrebbe invece valorizzata anche attraverso questa condivisione.
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sulla scrittura: divagazioni ed esercizi Leonardo Sebastio (pp. 127-153)
DOI: 10.7369/70139
Abstract Si offre una sintesi organizzata dei metodi e degli strumenti utili all’insegnamento della scrittura negli anni di scuola primaria. Fondamentale è l’accrescimento del numero delle parole. Si raccomanda vivamente l’insegnamento dell’argomentazione sin dagli inizi del secondo ciclo della primaria.
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multimedia comunicare le cose nell'era dei new media Mino Ianne (pp.155-174)
DOI: 10.7369/70140
Abstract La tecnologia della comunicazione e l’uso generalizzato dei new media impongono l’adozione di un paradigma di scrittura diverso da quello tradizionale. Il modello di scrittura di tipo giornalistico – le cui peculiari caratteristiche linguistiche e stilistiche ne fanno un vero e proprio genere letterario – risponde alle esigenze di immediatezza, chiarezza, semplicità e rapidità richieste dal sistema informatico e dagli stili di vita contemporanei. L’adozione generalizzata, e non più soltanto professionale e settoriale, di questa tecnica di scrittura viene incontro a quella oralità di ritorno della dinamica mediatica odierna, fatta di immediatezza, interattività, intimità. Sotto certi aspetti essa – procedendo più per analogie che per implicazioni formali – meglio favorisce il rapporto con le cose.
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non-luoghi il cielo dentro di me! Mariano Francesco Bubbico (pp. 175-181)
DOI: 10.7369/70141
Abstract La cella è spesso associata alla dimensione della solitudine e del ritiro dal mondo ma, per la vita consacrata, può diventare invece luogo di contemplazione e di massima apertura al mondo. Scrivere nella cella diventa, per questo motivo, strumento di riflessione su di sé, ma anche esercizio di riprogettazione e di intervento vero per la vita quotidiana.
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scritture la più bella di tutte Cosimo Argentina (pp. 185-195)
DOI: 10.7369/70142
Abstract Il racconto parla di un insegnante disincantato che entra per la prima volta in un liceo artistico e sa che lo aspetta un giro di valzer lungo poco più di nove mesi. La realtà è la solita che va dalla nomina in provveditorato alla fine delle lezioni, ma per lui questa volta c’è una sorpresa: una ragazza, la più bella di tutte. Così l’insegnante tra un bicchiere da Dedalus e un’ora di lezione vede crescergli dentro il desiderio di avvicinare la ragazza fino a che andrà a cercarla dietro il sipario di un teatro d’avanguardia. Ma il vero protagonista del racconto è il linguaggio che si adegua a un ritmo bruciato, reciso e irregolare come ormai la lingua parlata/letteraria ci ha insegnato.
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