Analisi del fabbisogno di materie prime critiche in Italia. La nuova sfida per le materie prime strategiche non energetiche Angelo Di Gregorio, Alessandro Cavallo, Cristina Lanzi, Mirella Morrone, Debora Tortora
(pagine: 5-42)
DOI: 10.57570/104711
Abstract
Keywords: materie prime critiche/strategiche, importazioni, fabbisogno non energetico.
Partendo da un confronto con la lista 2020 Critical Raw Materials emanata dall’Unione Europea, lo studio propone un’analisi ragionata del fabbisogno di materie prime strategiche non energetiche in Italia, tenendo in considerazione i cicli produttivi in cui esse vengono impiegate e le potenzialità di sviluppo industriale. Nell’analizzare le importazioni a livello nazionale di materie prime strategiche nel periodo 2015-2020 si evidenzia una sostanziale discrepanza tra quanto ritenuto critico a livello europeo e quanto osservato come strategico per il funzionamento dell’industria nazionale. Le considerazioni esposte ed i risultati illustrati sottolineano la necessità di focalizzarsi sugli scenari di gestione delle materie prime critiche, sia per quanto riguarda la produzione di materiali, elettronica di consumo e infrastrutture richiesti dalla transizione energetica, sia con riferimento alla componente di rischio emergente, affinché una corretta pianificazione a livello politico ed economico possa trasformare tali materie in una determinante di valore, anziché in un’ipoteca sulla tanto auspicata ripresa
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L'impatto della diversificazione sul valore contabile e di mercato delle medie e grandi imprese Francesco Fasano, Maurizio La Rocca
(pagine: 43-65)
DOI: 10.57570/104712
Abstract
Keywords: diversificazione, valore d’impresa, performance, financial constrain.
La diversificazione ha un ruolo chiave per le imprese ed è una delle principali fonti di growth opportunities. Il presente lavoro studia l’impatto della diversificazione sulla performance contabile e di mercato delle medie e grandi imprese italiane. I risultati delle analisi empiriche mostrano un effetto negativo, soprattutto quando la diversificazione è di tipo unrelated. Tale effetto è moderato positivamente dalla presenza di financial constrain, negativamente invece dall’età e dalla dimensione delle imprese. La ricerca fornisce importanti implicazioni per l’impresa, suggerendo ai manager di prestare particolare attenzione ai fattori interni ed esterni che possano rendere la diversificazione una strategia value-enhancing.
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Branding & storytelling in fashion companies. When storytelling plays a key role in the relationship with the customer Ilenia Bua, Alice Mazzucchelli, Roberto Chierici, Claudio Chiacchierini
(pagine: 67-89)
DOI: 10.57570/104713
Abstract
Keywords: branding, storytelling, social media, fashion, Milano-Fashion Week
La pandemia ha creato un enorme ostacolo: nessun evento aperto al pubblico e parziale interruzione della vecchia catena dello storytelling della moda. Il settore della moda coinvolge molti campi professionali, un’estensione globale, un enorme valore economico che in Italia genera un settore correlato che vale la seconda voce del PIL. Il lockdown ha accelerato la trasformazione digitale portando le imprese a dover ripensare la storia e la rappresentazione della moda, ridisegnare le visioni e interrogarsi sul futuro. Pertanto, tutti i brand della moda hanno dovuto ripensare non solo le strutture organizzative interne, ma anche il modo di raccontarsi e i luoghi dove farlo. La letteratura scientifica presenta contributi limitati che indagano la funzione dello storytelling negli eventi legati alla moda al netto dell’attuale scenario digitale e omnicanale. L’obiettivo del presente studio è comprendere in che modo il digital storytelling, anche in un settore esclusivo come quello della moda, può contribuire a far vivere al consumatore un’esperienza unica ed autentica, connettendo brand e consumatori in un modo che questi ultimi si sentano sempre più coinvolti e ingaggiati con i brand. Attraverso la conduzione di interviste semi-strutturate con alcuni esperti di comunicazione, operanti nel settore della moda, si è indagato come il processo di storytelling sia entrato in un evento totalmente digitale per la prima volta come la Milano-Fashion Week. Lo studio contribuisce alla letteratura e alla prassi aziendale fornendo interessanti insight su come lo storytelling sia uno strumento utile ai brand per suscitare desiderabilità e trasmettere un’emozione verso i consumatori finali da un lato e, dall’altro, strumento utile al consumatore per esprimere se stesso attraverso il brand.
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La blochchain per lo sviluppo rurale Alex Giordano
(pagine: 91-113)
DOI: 10.57570/104714
Abstract
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Dal mondo delle professioni Un'analisi sistematica del potenziale strategico di crescita/sviluppo derivante dall'operazione "Campari - Tannico" Giuseppe Festa, Simone Feoli
(pagine: 115-119)
DOI: 10.57570/104715
Abstract
Keywords: economia del vino, mercato del vino, Covid-19, commercio elettronico, Campari, Tannico.
La pandemia da Covid-19 ha duramente colpito le società e le economie di tutto il mondo, anche se alcuni settori industriali, tra i quali più nello specifico quello del Food & Beverage, pur essendo stati indubbiamente penalizzati, hanno dimostrato una notevole resilienza. Nel caso del comparto vitivinicolo, ancora più in particolare, si è assistito a un significativo spostamento, per cause di forza maggiore, dal consumo On-Trade al consumo Off-Trade. In questo scenario, il commercio elettronico è stato uno dei canali interessati dal maggiore sviluppo nel mercato del vino (anche in ragione delle limitate dimensioni pre-pandemia, almeno in Italia) e in questo contesto nel 2020 è stata realizzata un’operazione d’investimento di particolare rilevanza, ossia l’acquisizione (sostanzialmente) da parte del Gruppo Campari della piattaforma Tannico. Si ritiene che tale investimento sia caratterizzato da un elevatissimo potenziale strategico, la cui disamina costituisce il principale focus di questo studio; tuttavia, nell’operazione è possibile rinvenire anche alcune criticità, che dovranno essere opportunamente governate e gestite dalla compagine imprenditoriale e manageriale del Gruppo Campari, rilevando tale fattispecie, in termini scientifici, anche in un’ottica di benchmarking per possibili altre sperimentazioni da parte di altri player di mercato
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