Editoriale, didattica del concavo e del convesso, Cosimo La Neve
(pagine: 7-12)
DOI: 10.7371/74335
Abstract
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viaggi nella scrittura la gioia per la “pagina bianca”, di Sira Serenella Macchietti
(pagine: 13-23)
DOI: 10.7369/75102
Abstract Questo articolo è composto da due segmenti. Il primo racconta l’origine del rapporto con la scrittura, facendo riferimento alle prime stagioni della vita e sottolineando il contributo che il mio “amore” per lo scrivere ha offerto alla formazione e alle scelte professionali. Il secondo segmento si pone in un rapporto di coerenza con l’esperienza esistenziale. Riflette, quindi, sulle potenzialità educative dello scrivere, rivolgendo prevalentemente l’attenzione alla “poesia” e alla “narrazione” e al contributo che esse possono offrire all’uomo per coltivare la sua umanità e per costruirsi come “persona”.
Parole chiave: scrittura, conoscenza di sé, educazione.
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studi e ricerche scrittura come utopia. In margine al Cristo di Levi, di Giuseppe Bonifacino
(pagine: 27-35)
DOI: 10.7369/75103
Abstract Il saggio riflette su modalità e funzioni della “compresenza dei tempi”, caratteristica peculiare della scrittura di Carlo Levi, in particolare nel Cristo si è fermato a Eboli. Qui, dal legame contrastivo fra il tempo estraneo e ostile della storia e il tempo arcano e “sacro” del mito, colmo di una verità poetica che in sé custodisce e alimenta un nuovo umanesimo antropologico, la parola “ondosa” della prosa leviana, sospesa e contesa tra presente e passato, attinge la spinta utopica del suo lirismo meditativo e visionario.
Parole chiave: scrittura, tempo, poesia, utopia.
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scriviamo Fortuna o fortuna? Appunti su una parola attraverso i vocabolari tra xvii e xx secolo, di Silvia Zoppi Garampi
(pagine: 36-46)
DOI: 10.7369/75104
Abstract Il contributo, con rigore filologico, analizza l’uso di scrivere della fortuna con l’iniziale maiuscola o minuscola nel corso dei secoli. La semplice variazione di un segno grafico testimonia l’importanza del potere generativo della scrittura; dietro un solo carattere si cela un mondo di significazione simbolica che ci mette in comunicazione con la storia sociale, culturale ed economica di un’epoca.
Parole chiave: fortuna, tradizione linguistica, significato.
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interventi ed esperienze scuola lo zainetto delle meraviglie per... un incontro diverso, di Concetta Ricco
(pagine: 47-56)
DOI: 10.7369/75105
Abstract Il contributo racconta l’esperienza di una tirocinante in Scienze della Formazione primaria che incontra la “diversità”, nella persona di un bambino con un comportamento-problema. L’insegnante, mettendosi alla ricerca di strategie e modalità diverse per motivare proprio quel bambino, scopre che non ci vuole molto, basta uno “zainetto delle meraviglie” solo per lui, giacché «ogni volta che lo apriva gli si illuminava lo sguardo, come se dentro ci fosse un tesoro». Uno zainetto, simbolo dell’ascolto e dell’incontro, che porta a desiderare di voler scrivere una pagina lunga «così poi la leggi a casa tua».
Parole chiave: didattica speciale, comportamento-problema, conduzione classe, insegnante
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università raccontarsi da studente.Un percorso formativo nella “Federico II” di Napoli, di Rosaria Capobianco
(pagine: 57-67)
DOI: 10.7369/75106
Abstract Nell’anno accademico 2011/2012, l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha offerto agli studenti del primo anno di alcune Facoltà la possibilità di partecipare ad un percorso di bilancio di competenze in chiave narrativa. Attraverso la scrittura delle esperienze maturate, delle capacità acquisite, degli interessi, delle attitudini, ma anche delle proprie aspirazioni, lo studente acquisisce una maggiore consapevolezza di sé. Questa modalità di bilancio enfatizza la processualità e la circolarità delle biografie individuali, in linea con un modello “narrativo” della persona e delle sue competenze.
Parole chiave: bilancio, competenze-chiave, riflessività, autoconsapevolezza.
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multimedia per una didattica delle scritture digitali al plurale, di Pier Giuseppe Rossi, Teresa Magnaterra
(pagine: 68-78)
DOI: 10.7369/75107
Abstract Le tecnologie digitali tendono a modificare il rapporto fra processo e prodotto. Ciò avviene anche per la scrittura. La scuola, questa è l’ipotesi avanzata in questo articolo, può e deve riflettere sulla relazione tra pratiche di fruizione e di produzione di testi. Le scritture “provvisorie”, che le tecnologie digitali consentono, offrono un’opportunità didattica da cogliere appieno: rendere gli strumenti usati dagli studenti e le loro produzioni oggetto di studio e di confronto con le produzioni più ricche e complesse della tradizione, nell’intento di trasformare i “barbari” in scrittori consapevoli.
Parole chiave: scrittura digitale, scuola, tecnologie, didattica
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non-luoghi nell’attesa, di Annalisa Bellino
(pagine: 79-85)
DOI: 10.7369/75108
Abstract Il tempo dell’attesa è il tempo sospeso del sogno e forse del desiderio; realtà e finzione, ansia e felicità, fede e dubbio si incontrano e si mescolano fino a confondersi. In questi momenti, ogni identità predefinita sembra sgretolarsi, la vita sta per cambiare, ma si riesce a vedere solo ciò che si è stati, mancano i tasselli per capire ciò che si è ciò che si potrebbe essere. Allora appare necessario scrivere per dare consistenza ad una nuova identità, tutta da costruire. Ancora. È necessario scrivere per dare un volto e un nome ad una “creatura” che non si riesce a vedere.
Parole chiave: fede, scrittura, attesa, identità.
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scritture donne a scuola.Una risorsa politico-culturale, di Domenico Starnone
(pagine: 89-93)
DOI: 10.7369/75109
Abstract
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Libri e altro
(pagine: 95-)
DOI: 10.7369/75110
Abstract
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