editoriale Cosimo Laneve
DOI: 10.7369/71385
Abstract
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viaggi nella scrittura l'immigrato è per definizione il il "signor nessuno" Kossi Komla-Ebri
DOI: 10.7369/71386
Abstract Comunicare, conoscere e farsi conoscere sono le tre motivazioni che muovono l’autore alla scrittura. L’occasione dell’incontro viene da un concorso letterario che gli dà l’opportunità di scrivere in quella che gli scrittori migranti chiamano “lingua neutra”: l’italiano, lingua “libera” rispetto all’inglese, al francese, allo spagnolo o al portoghese, considerate le lingue dei colonizzatori. Il viaggio autobiografico continua fra ricordi sparsi e riflessioni su un nuovo canone possibile, la scrittura della migrazione, che viene definita in molti modi: letteratura impegnata nel “tempo”, via di auto-legittimazione per chi, scrittore immigrato, cerca di ricostruire l’io della sua identità culturale doppia. In tal senso la letteratura della migrazione è sfida, lutto, perdita, sottrazione nostalgica alle proprie origini ma anche, taumaturgicamente e autobiograficamente, spazio critico che fa liberare quell’“identità traversa” che è traguardo di coerenza.
Parole chiave: scrittura di migrazione, intercultura, autobiografismo, memoria, creatività
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studi e ricerche insegnare la scrittura letteraria? Maria Pagliara
DOI: 10.7369/71387
Abstract Si può insegnare la scrittura letteraria? L’autrice raccoglie la sfida della risposta al difficile quesito lumeggiando i molti nodi che devono essere sciolti in vista di una possibile pratica didattica dell’insegnamento della scrittura letteraria, sulla cui possibilità, come è noto, le opinioni della critica si dividono dilemmaticamente (la creatività è insegnabile/la creatività non è insegnabile). L’autrice evidenzia che conoscere la letteratura, oggi, non vuol dire appropriarsi di notizie sull’autore, sul periodo storico, quanto possedere l’abilità a leggere i testi. La pratica della scrittura, che immediatamente segue e si interseca con quella di lettura, deve poi approfondire grafematicamente le capacità messe in atto nel corso della lettura. Pur sottolineando che non esiste un “metodo” valido in assoluto che possa tratteggiare in passi universali le tappe di questo passaggio, l’autrice offre comunque al lettore una serie di esercizi di didattica della scrittura creativa a partire dall’ambito linguistico-retorico sino a quello della riscrittura. Non mancano suggerimenti di micro-tecnica compositiva. Quel che ne risulta, alla fine, è un saggio di teorizzazione di didattica della letteratura che però non dimentica neanche per un attimo l’“arte” dell’esemplificazione.
Parole chiave: didattica della letteratura, creatività, tecniche di scrittura, competenza letteraria, canone letterario.
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le narrazioni autobiografiche fra psicologia e letteratura Merete Amann Gainotti
DOI: 10.7369/71388
Abstract Il saggio mette a tema l’istanza autobiografica, da tempo al centro di una riflessione interdisciplinare nell’ambito delle scienze umane che “guarda” con interesse ai materiali deducibili dalle narrazioni, sia pure nella consapevolezza delle difficoltà teorico-metodologiche di tale operazione. Entro tale cornice teorica, l’autrice presenta i risultati di uno studio che propone un’ipotesi di lettura delle problematiche adolescenziali attraverso il testo letterario autobiografico, nella convinzione che l’approccio autobiografico consenta di studiare “dall’interno” la persona e i modi in cui essa ha vissuto o vive le salienze esistenziali. Il lavoro si presenta come un punto di incontro tra ricerca in psicologia dello sviluppo e letteratura e si propone di mettere in luce, al di là delle differenze storico-culturali, la generalità dei compiti di sviluppo degli adolescenti.
Parole chiave: adolescenza, autobiografia, letteratura, compito di sviluppo, psicologia dell’educazione.
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interventi ed esperienze sistemi di scrittura in altre lingue l'apporto dell'apprendimento dell'italiano Lilia Andrea Teruggi
DOI: 10.7369/71389
Abstract Il saggio mette a tema l’istanza autobiografica, da tempo al centro di una riflessione interdisciplinare nell’ambito delle scienze umane che “guarda” con interesse ai materiali deducibili dalle narrazioni, sia pure nella consapevolezza delle difficoltà teorico-metodologiche di tale operazione. Entro tale cornice teorica, l’autrice presenta i risultati di uno studio che propone un’ipotesi di lettura delle problematiche adolescenziali attraverso il testo letterario autobiografico, nella convinzione che l’approccio autobiografico consenta di studiare “dall’interno” la persona e i modi in cui essa ha vissuto o vive le salienze esistenziali. Il lavoro si presenta come un punto di incontro tra ricerca in psicologia dello sviluppo e letteratura e si propone di mettere in luce, al di là delle differenze storico-culturali, la generalità dei compiti di sviluppo degli adolescenti.
Parole chiave: adolescenza, autobiografia, letteratura, compito di sviluppo, psicologia dell’educazione.
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scuola una via attraverso la quale procedere Adele Rini
DOI: 10.7369/71390
Abstract La forma testuale scritta argomentativa è fra quelle bisognose di maggiore sostegno e accompagnamento didattico, sebbene compaia fra gli obiettivi da conseguire già al termine della scuola media di primo grado. In realtà, la capacità degli studenti di esprimere motivazioni ordinatamente e logicamente articolate appare povera ancora nel triennio, probabilmente anche a causa dell’uso indiscriminato di Internet. L’autrice presenta l’esperienza di accompagnamento alla composizione del saggio breve nella quarta classe di un liceo scientifico, evidenziando i passaggi metodologici e utilizzando un nuovo strumento, la lim (Lavagna Interattiva Multimediale), capace, pur sempre sotto la guida dell’insegnante, di instaurare un dialogo interattivo e di rafforzare un apprendimento collaborativo.
Parole chiave: testo argomentativo, tecnologie educative, apprendimento collaborativo, saggio breve.
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università scrittura, formazione e pratiche didattiche Elisabetta Nigris
DOI: 10.7369/71391
Abstract A partire dall’ipotesi che la scrittura può essere strumento efficace nell’analisi e auto-analisi delle pratiche didattiche, l’autrice presenta l’esperienza di un corso di ricerca-formazione rivolto ad insegnanti avente l’obiettivo di accompagnarli a saper documentare le pratiche didattiche svolte in ambito scientifico. La metodologia sperimentata intendeva far emergere le rappresentazioni profonde dei docenti sottese alle pratiche didattiche sollecitando nel contempo la messa in discussione di tali modelli attraverso varie forme di scrittura, messe poi a confronto criticamente nel gruppo. L’itinerario si è svolto in due tappe: la familiarizzazione degli insegnanti con diverse tipologie di produzione scritta per documentare le attività svolte durante il corso (ad esempio, uso della registrazione e trascrizione di tutte le discussioni fatte in aula, il diario di bordo, e-mail, forum e le “scritture del tempo rubato”; Laneve, 2009); la riflessione critica sui materiali scritti per comprenderne la potenziale trasferibilità alla didattica delle scienze. Un esempio efficace di come sia possibile giungere a formalizzare le pratiche didattiche attraverso la scrittura documentale.
Parole chiave: scrittura, documentazione, pratica didattica, educazione scientifica e musicale.
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multimedia cinema e scrittura, una cop(p)ia originale Emanuela Mancino
DOI: 10.7369/71392
Abstract Scrittura e cinema co-abitano la dimensione espressiva della visibilità, rivelandosi come differenti modalità di “esibizione del pensiero”. La possibilità di poter osservare il pensiero al lavoro appartiene infatti ad entrambi i linguaggi: sulla carta o sullo schermo è possibile che quel che atterrebbe all’invisibile o all’indicibile non solo venga esibito e mostrato, ma sia anche osservato, elaborato e contemplato. Pur dandosi come prodotti finiti di un processo di elaborazione, aprono, in una prospettiva pedagogica, innumerevoli possibilità di rivisitazione e mostrano quanto sia le immagini sia le parole appartengano al regno del movimento e del cambiamento. Cinema e scrittura, nell’essere entrambe espressioni che generano illusorietà, mostrano l’intrinseca soggettualità di ogni comunicazione umana e raccontano la storia di un’intimità imprendibile a se stessa e perciò sempre pronta ad essere esplorata.
Parole chiave: scrittura, cinema, visibilità, espressione, apertura dialogica.
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non-luoghi sotto il cielo indaco di Martina Franca Cosimo Laneve
DOI: 10.7369/71393
Abstract L’autore è anche il direttore della rivista e richiama brevemente le ragioni che giustificano la presenza nei “Qds” di una sezione denominata “non-luoghi”: è la sezione che, si può dire, allude derridianamente al senso della differenza del farsi della scrittura, di una scrittura che prende forma lontano dal solito studio e dalla solita scrivania. Martina Franca è il “non-luogo”. E il farsi della scrittura dell’autore nella sua Martina è alla scoperta del se stesso più appagante, quello che restituisce il senso di quanto apparentemente insignificante: odori, oggetti, colori, ricordi, costituenti un mondo che interpella l’uomo non appena questi comincia a prendersi cura di se stesso. A confermare che i viaggi nei “non-luoghi” della scrittura sono spesso varchi nella bellezza del vivere.
Parole chiave: autobiografia, cura di sé, scrittura espressiva, scrittura della memoria.
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scritture cammineresti per me tra le fiamme?Annalucia Lomunno
DOI: 10.7369/71394
Abstract La scrittura viene prima di tutto? È la domanda che la scrittrice si pone e che fa da controcanto al titolo: grazie alla scrittura tutto è infatti possibile. Stroncare o miracolare personaggi, immaginare risposte ai quesiti improbabili che la vita quotidiana pone, “tagliare”, “plasmare”, “rifinire”, “costruire” un progetto di racconto a partire da sollecitazioni di esperienze minime che danno la stura alla voglia di narrare, che portano alla nascita di una storia, di un romanzo intero. L’autrice riesce a restituire al lettore con dovizia di particolari e particolare capacità di evocazione, l’incipit della prima idea del romanziere: quella che nasce dal divertimento, dal piacere e non, come il mito spesso rappresenta, dalla tristezza, dalla nostalgia. La scrittura nasce dal sorriso e all’autrice fa piacere pensare a chi legge come a qualcuno che possa sorridere e divertirsi quanto lei.
Parole chiave: scrittura letteraria, racconto, narrazione autobiografica.
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