Presentazione
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La parola Fiducia: un bene comune di Carlo Donolo
(pagine: 1-19)
DOI: 10.7377/70459
Abstract L'autore, esplicita la scelta che ha guidato gli autori nella costruzione di questo numero: rinunciare all’ambizione semantica di ricercare la definizione del significato del termine e tentare invece di evidenziare la pragmatica delle regole d’uso della parola all’interno di importanti, decisivi ordinamenti dell’esperienza e della cultura: li processo educativo, il sistema economico, le istituzioni politiche, l’esperienza giuridica, l’esemplare configurazione del rapporto medico-paziente. Sappiamo – afferma Donolo – che questo bene sfuggente si allontana sempre più da noi come soggetti, diventando astratto e virtuale e in ultimo inconoscibile, con il passaggio prima da comunità a società e poi da società a società artificiale»
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Le interpretazioni La fiducia in ambito educativo di Alessandro Cavalli
(pagine: 21-34)
DOI: 10.7377/70460
Abstract
Alessandro Cavalli descrive i complessi circuiti della fiducia nel processo educativo; e riflette sul fatto che sempre più spesso si chiede ai sottoposti di meritarsi la fiducia dei potenti , che non ai potenti di meritarsi la fducia dei sottoposti. Il tema è grandissimo tocca l’idea di legittimità». Eppure nella semantica del termine fducia che incontriamo in Dizionari ed Enciclopedie il suo significato è quasi esclusivamente declinato sull’esperienza di chi concede fiducia.
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Fiducia e crisi finanziaria di Roberto Schiattarella
(pagine: 35-51)
DOI: 10.7377/70461
Abstract Nella declinazione delle relazioni fiduciarie in ambito economico affrontata da Roberto Schiattarella, in questo articolo, si può cogliere la divaricazione tra l’ampiezza delle onde sismiche di usura della fiducia e i ritmi lenti e faticosi di attivazione dei circuiti virtuosi di produzione di fiducia. L’interesse pubblico alla fiducia che si è attivato in occasione della crisi finanziaria è stato difensivo, il mero contenimento di una diffusione pandemica della sfiducia. Ben altri tempi e modi di intervento richiede la ricostruzione di quella che Schiattarella chiama la «fiducia nella fiducia». Resistenze di interessi consolidati,inerzie culturali rendono lenta e complicata la revisione dei modelli di comprensione e previsione delle variabili di mercato; questi, ampiamente interiorizzati, alimentano le aspettative positive che stimolano e orientano l’iniziativa degli attori economici. Le relazioni fiduciarie che costituiscono capitale sociale come risorsa di sviluppo hanno tempi storici di apprendimento e di accumulazione.
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Fiducia e relazioni politiche di Loredana Sciolla
(pagine: 53-70)
DOI: 10.7377/70462
Abstract
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Fiducia, comportamento strategico, efficienza economica di Sergio Beraldo
(pagine: 71-89)
DOI: 10.7377/70463
Abstract L'autore iscute di alcuni aspetti della fiducia, accordando priorità a quelli che si reputano di maggiore interesse anche per studiosi di discipline diverse dall’economia. Egli cerca innanzitutto di chiarire in quali termini gli atti di accordare fiducia e ripagare la fiducia concessa siano riconducibili all’esercizio di una razionalità di tipo strumentale, orientata all’acquisizione del massimo vantaggio personale.Discute l’evidenza empirica disponibile che attribuisce alla fiducia un ruolo determinante nel favorire un’ordinata espansione degli scambi, e quindi lo sviluppo e la crescita economica, ponendo infine in evidenza il ruolo della struttura istituzionale nel favorire relazioni improntate alla fiducia, e si discuterà la tesi, al centro del dibattito recente, che vede nel mercato un meccanismo in grado di generare fiducia.
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Le storie, i luoghi Microcredito di Leonardo Becchetti, Fabio Pisani
(pagine: 91-102)
DOI: 10.7377/70464
Abstract Quello che si l'autore vuole porre in evidenza, è la caratteristica del microcredito di creare, oltre al benessere economico, inteso in senso stretto, alcuni valori e beni immateriali che il mercato da solo non riesce a produrre. Si sta parlando di creazione di valori quali la fiducia e l’autostima e la produzione di beni comunemente definiti relazionali. La virtuosa produzione di fiducia e di capacitazione del microcredito di cui ci parla Leonardo Becchetti sono esperienze di grande interesse ma che restano, per ora, circoscritte e periferiche. L’abuso di fiducia senza contributo alla riproduzione resta il tratto sistemico prevalente.
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Un aspetto del "paese reale". Casse rurali e mutualismo cattolico nell'Italia di fine Ottocento di Carlo De Maria
(pagine: 103-120)
DOI: 10.7377/70465
Abstract In questo contributo, l'autore si sofferma in particolare sull’esperienza cattolica delle Casse rurali secondo il “modelloReiffeisen” che poneva la reciproca fiducia come unico capitale sociale. Lo spazio della ricerca lungo la traiettoria temporale resta appena indicato eancora inesplorato.
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I modelli Appunti su fiducia e diritto. Tra giuridificazione e diritto informale di Ota de Leonardis
(pagine: 121-132)
DOI: 10.7377/70466
Abstract Il contributo di Ota de Leonardis tende ad arricchire l’analisi degli intrecci e degli scambi tra diritto e fiducia. La tesi troppo lineare che vede una crescente giuridificazione dei mondi della vita come supplenza alla crisi di sfiducia che corrode il legame sociale in ambedue gli interventi viene problematizzata. Attraverso un incisivo squarcio di storia del diritto Riccobono ricorda che i rapporti fiduciari sono precondizioni sociali per l’instaurarsi di una pratica giuridica. seguendo il percorso di una sociologia del diritto che si nutre di un ricco patrimonio di ricerca empirica, immediatamente ci dice che intende affrontare il rapporto non univoco tra deficit di fiducia e processidi giuridificazione. L'autrice, ad esempio, subito scompone, l’apparente omogeneità all’interno dell’inflazione di litigiosità alimentata da perdita di fiducia:in essa può esserci orientamento attivo e critico dei cittadini rispetto alle stituzioni; possiamo trovare forme di fiducioso associazionismo che difendei cittadini-utenti di fronte agli abusi della gestione privata di servizi di pubblicautilità; dentro la «montagna delle cause civili tra privati» è invece sicuramente presente un uso strategico, di stampo opportunistico, del diritto.
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Fiducia, fede, diritto di Francesco Riccobono
(pagine: 133-140)
DOI: 10.7377/70467
Abstract Attraverso un incisivo squarcio di storia del diritto, l'autore di questo articolo, ricorda che i rapporti fiduciari sono precondizioni sociali per l’instaurarsi di una pratica giuridica. «Il diritto si impianta in una società che ha già assaporato il gusto della fiducia». L’esperienza giuridica incorpora fiducia in quanto prodotto storico e sociale. Il diritto è strumento indispensabile per rafforzare e garantire fiducia tra gli uomini e le genti, e non sostituto dei legami di cooperazione sociale come talvolta potrebbe apparire nelle manifestazioni del «sentimento cetuale di orgoglio dei giuristi».
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Fede e fiducia di Paola Gaiotti de Biase
(pagine: 141-153)
DOI: 10.7377/70468
Abstract Paola Gaiotti de Biase, rischiarando la dimensione di una inquieta esperienza religiosa incalzata dal rischio e dal dubbio che interroga Dio senza posa, in questo contributo, ripropone la «fede come forma di fiducia», esaminando quante volte il termine “fiducia” sia stato usato a proposito della fede o comunque entro lo sterminato dibattito sul rapporto fra ragione e fede.
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Potere di vita e di morte di Ignazio R. Marino
(pagine: 155-166)
DOI: 10.7377/70469
Abstract Va nella direzione indicata da Alessandro Cavalli l’ammonimento che Ignazio Marino estrae dalla diretta esperienza dell’esercizio della professione medica. La medicina contemporanea vive dentro una paradossale contraddizione:il massimo successo dei risultati tecnologici (farmacologia, diagnostica,tecnica chirurgica) coincide con un momento altamente critico nel rapporto medico-paziente. Marino non ha dubbi: se prevalgono il superb technician e la logica aziendalistica della macchina amministrativa sanitaria, allora si spezza la fondamentale alleanza fiduciaria tra medico e paziente che è parte integrante del processo terapeutico ed elemento essenziale dell’identità professionale del medico.
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Archivio Dell'origine delle società politiche di John Locke
(pagine: 167-172)
DOI: 10.7377/70470
Abstract
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L'obbligo delle promesse di David Hume
(pagine: 173-180)
DOI: 10.7377/70471
Abstract
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Fiducia nella moneta di Georg Simmel
(pagine: 181-182)
DOI: 10.7377/70472
Abstract
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Il problema di riferimento: la complessità sociale di Niklas Luhmann
(pagine: 183-188)
DOI: 10.7377/70473
Abstract
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