Formazione
Sotto falso nome
Verità e menzogna nella letteratura cristiana antica
Edizione: 2018
Collana: Quality paperbacks (530)
ISBN: 9788843092543
- Pagine: 268
- Prezzo:€ 16,15
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In breve
Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo libro, per mesi in cima alle classifiche americane, Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell’era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella «battaglia per le Sacre Scritture», di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani.
Indice
Introduzione. Affrontare la verità
Alla ricerca della verità
La verità nella storia del cristianesimo
1. Un mondo d’imbrogli e di falsi
I falsi nel mondo antico
I falsi nel cristianesimo antico
I termini della discussione
Le motivazioni dei falsi
Le tecniche dei falsari
Le concezioni antiche di falso
Le possibili giustificazioni
2. I falsi a nome di Pietro
Storie vere mai accadute
Le storie su Pietro
Gli scritti non canonici contraffatti sotto il nome di Pietro
Gli scritti “petrini” nel Nuovo Testamento
Simon Pietro, la Palestina antica e l’alfabetizzazione
3. I falsi a nome di Paolo
Le narrazioni antiche su Paolo
I falsi non canonici sotto il nome di Paolo
Gli scritti “paolini” nel Nuovo Testamento
Conclusione
4. Le alternative alle menzogne e alle imposture
La Bibbia può contenere menzogne?
La contraffazione è una frode?
Una prospettiva alternativa
La pseudo-epigrafia come pratica accettata
L’ipotesi del segretario
Conclusione
5. I falsi nei conflitti tra ebrei e pagani
La reazione ebraica alle affermazioni cristiane
Alcuni falsi che ne derivarono
L’opposizione pagana al cristianesimo
Alcuni falsi che ne derivarono
Conclusioni
6. I falsi nelle dispute contro i falsi maestri
Le dispute fra i primi cristiani
I falsi contro avversari sconosciuti
I falsi a sostegno di Paolo
I falsi gnostici e anti-gnostici
Conclusioni
7. I fenomeni legati alla contraffazione: false attribuzioni, fabbricazioni e falsificazioni
Le false attribuzioni
Le fabbricazioni
Le falsificazioni
Il plagio
Conclusione
8. I falsi, le menzogne, le imposture e gli scritti del Nuovo Testamento
I falsi, le menzogne e le imposture moderne
I falsi, le menzogne e le imposture cristiane
Sigle dei libri della Bibbia citati
Note
Indice dei nomi
Recensioni
Tutti i cristiani sanno che la Bibbia non è un libro scritto direttamente da Dio, bensì da tanti autori – uomini diversi nello stile, nella lingua, nel tempo, nelle intenzioni, nell’istruzione, nel talento – che vengono comunemente (nell’ambito della fede) ritenuti ispirati da Dio (nella composizione delle “loro” opere: Lettera “di” Paolo ai Tessalonicesi; Vangelo “di” Luca, ecc.). Nessuno si sorprende dunque quando si fa notare che nelle innumerevoli edizioni che si sono succedute nei secoli si ritrovano differenze e perfino errori, grandi e piccoli (di copiatura, di interpretazione ecc.). Nessuno ai nostri giorni sosterrebbe essere perfetto un libro – per quanto sacro – che in fin dei conti è opera dell’imperfetto uomo. Ma per Bart Ehrman, autore di Sotto falso nome. Verità e menzogna nella letteratura cristiana antica, oggi leggibile in italiano grazie alla traduzione di Gian Carlo Brioschi e all’attenzione dell’editore Carocci, nella Bibbia vi è qualcosa di più: la menzogna. Cioè il deliberato tentativo – da parte di chi ha scritto i testi originali, di chi li ha ricopiati e rimaneggiati, di chi li ha tradotti e selezionati – di alterarne il contenuto a vantaggio proprio o del proprio gruppo di appartenenza. Documenti falsificati a bella posta da impiegare come armi «per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre».
È sempre difficile affrontare questi temi con animo sereno e imparziale, scientifico, “come se la cosa non ci riguardasse direttamente”: nulla ci riguarda più da vicino di ciò che può condizionare il nostro modo di intendere il senso della vita, soprattutto se proveniamo da un’educazione religiosa in cui molte delle cose più importanti vengono considerate “già date” (e per ciò stesso fuori discussione). Ma questo libro – anche per la scorrevolezza che Brioschi ha saputo imprimere alla forma italiana – va consigliato al lettore (credente o meno) che sia genuinamente interessato alla questione della verità del cristianesimo, per l’importanza dei problemi che solleva; così come, d’altro canto, va sconsigliato a chi vada in cerca del libro-scandalo del momento (rimarrebbe deluso: in quel caso, meglio ripiegare su Dan Brown). Un libro, insomma, né solo per gli specialisti né per i creduloni, ma per coloro al contrario che amano la riflessione critica e detestano la dabbenaggine, perché sanno che è proprio lì, nell’ingenuità e nell’ignoranza, che può annidarsi la menzogna.